Il passato prossimo è un tempo verbale del modo indicativo. E’ una delle due forme di passato più usata nella lingua italiana, insieme all’imperfetto. Molti studenti di italiano trovano difficile capire quando usare uno e quando usare l’altro. Cercheremo di spiegarvi brevemente e con chiarezza come si formano e quando si usano.
Che cos’è il passato prossimo, e a cosa serve?
Il passato prossimo è un tempo verbale del modo indicativo che serve ad esprimere un’azione accaduta nel passato ma che ha comunque a che fare con il presente. Questa vicinanza o relazione con il presente può essere:
- temporale (un’azione avvenuta in un passato recente)
- Non mangi le noccioline?
No, ho mangiato tardi oggi.
- Non mangi le noccioline?
- o emotiva (un’azione i cui effetti sono legati al presente)
- Non mangi le noccioline?
No, da piccolo ne ho mangiate troppe e ho fatto indigestione (e ancora oggi non posso mangiare noccioline, altrimenti mi sento male)
- Non mangi le noccioline?
Come si forma il passato prossimo?
Il passato prossimo è un tempo composto, vale a dire è formato da due verbi:
- Presente indicativo dell’ausiliare essere o avere
- + participio passato del verbo che decido di usare
Ho mangiato una mela per merenda
Sono andato al cinema a vedere “Smetto quando voglio”
Il participio passato è semplice da formare: basta seguire la regola:
- i verbi in –ARE hanno il participio passato in – ATO
- mangiare > mangiATO lavorare > lavorATO saltare > saltATO
- i verbi in –ERE hanno il participio passato in – UTO
- temere > temUTO conoscere > conosciUTO piovere > piovUTO
- i verbi in –IRE hanno il participio passato in – ITO
- partire > partITO servire > servITO salire > salITO
Ci sono poi dei verbi che hanno un participio passato completamente irregolare…vi elenchiamo di seguito i più utilizzati:
aprire > APERTO leggere > LETTO succedere > SUCCESSO
bere > BEVUTO mettere > MESSO vedere > VISTO
chiedere > CHIUDERE prendere > PRESO venire > VENUTO
chiudere > CHIUSO rimanere > RIMASTO vivere > VISSUTO
decidere > DECISO rispondere > RISPOSTO
dire > DETTO scegliere > SCELTO
essere > STATO scrivere > SCRITTO
fare > FATTO stare > STATO
Per la scelta fra l’ausiliare essere o avere vi chiediamo di visitare la scheda completamente dedicata all’argomento nel nostro sito e a seguire i collegamenti proposti!
Quando si usa?
Usiamo il passato prossimo per:
- parlare di un passato recente:
- Ieri ho tagliato i capelli
- parlare di azioni NON abituali
- Due anni fa sono andata a New York
- parlare di azioni delimitate nel tempo
- Sono stanchissima…ho studiato dalle 08.00 alle 19.00
- parlare di un’azione che avverrà nel FUTURO prima di un’altra azione anch’essa prevista nel futuro. In altre parole, spesso il PASSATO PROSSIMO prende il posto del futuro anteriore ( indicativo futuro di essere o avere + participio passato del verbo).
- Appena ho finito di scrivere, ti invio il testo
(il passato prossimo è usato per parlare di un’azione futura che avviene prima di un’altra: prima finisco di scrivere, poi ti invio il testo)
invece di
Appena avrò finito di scrivere, ti invierò il testo
- Appena ho finito di scrivere, ti invio il testo
Questo è tutto quanto è necessario sapere per utilizzare correttamente il passato prossimo in italiano. Ricordatevi che la prossimità, e cioè la vicinanza, di questo passato con il presente non è da intendersi solo temporalmente ma anche e soprattutto emotivamente…immedesimarsi nella mentalità di una lingua non nostra è la parte forse più difficile ma è anche ciò che ne rende l’apprendimento estremamente affascinante!
Ora leggete questa pagina dedicata all’imperfetto, l’altro tempo verbale molto usato in italiano per parlare di azioni avvenute nel passato.
Cliccate qui per capire bene quando usare l’imperfetto e quando il passato prossimo.